Negli ultimi quarant’anni il mondo intero ha visto il netto, progressivo prevalere di una visione politica ed economica orientata ai canoni del cosiddetto «neoliberismo». Ma cos’è il neoliberismo? E cosa ha prodotto?
Una inesorabile erosione dei diritti e un impoverimento di chi lavora. La finanza ha il sopravvento sulla politica e l’economia sul sociale, la persona è ridotta ad un fattore della produzione, un individualismo spinto ha trionfato sul senso di solidarietà e mutualità che da sempre sono state le uniche armi per il mondo del lavoro per far valere le proprie istanze.
Tutto ciò non ha portato a una redistribuzione della ricchezza in senso egualitario ma, al contrario, ha alimentato le disuguaglianze e concentrato sempre più risorse nelle mani di una minoranza.
La riscoperta del conflitto, inteso non come alternativa al confronto, ma come diversa e nuova modalità dura, pura, leale, senza sudditanza, contraria alla logica del «contenimento del danno» e orientata alla contrapposizione nelle piazze e nelle aule dei tribunali, è la strada proposta, da valutare e rivalutare.
Prefazione di Cesare Damiano.
Volume patrocinato dall’associazione Comma2 – lavoro è dignità.
Tommaso Vigliotti, napoletano classe ’76, papà di una ragazzina di dodici anni, risiede a Firenze e lavora principalmente a Roma. Sindacalista, laureato con lode in Scienze politiche all’Università Federico II di Napoli e vincitore di borsa di studio per il Corso di formazione e specializzazione in Diritto e Organizzazione della Funzione Parlamentare.
Ha una lunga esperienza nell’ambito della Formazione e dell’Ufficio Studi. Attualmente è Segretario Nazionale nel settore del credito.
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